“Okay. Niente panico. Niente panico. É solo un estratto conto della Visa. É solo un pezzo di carta con qualche numero scritto sopra. Che paura può farmi? […] È solo un pezzo di carta, mi dico per la milionesima volta. E poi non sono mica stupida, no? So esattamente a quanto ammonta questo estratto conto. Be’, più o meno. A grandi linee. Saranno… duecento sterline. Forse trecento. Sì, sulle trecento. Massimo tre e cinquanta. Chiudo gli occhi e mentalmente cerco di fare il calcolo. […] Ma quando, alla fine, mi decido a estrarre il conto dalla busta spinta dallo sguardo curioso di Clare il sorriso si smorza e poi si spegne del tutto. Un terribile bruciore mi serra la gola. Credo sia panico. Il foglio è nero di caratteri. Una lunga serie di nomi familiari mi scorre davanti agli occhi come un centro commerciale in miniatura. Cerco di afferrarli a uno a uno, ma si muovono troppo velocemente. […] Questo estratto conto non può essere giusto. Non può essere il mio. Io non posso aver speso tutti questi soldi. “Niente panico!” urlo dentro di me. Il segreto è non angosciarsi, esaminare ogni voce lentamente, una per una. Faccio un respiro profondo e mi costringo a concentrarmi con calma, partendo dall’alto.“
Lei è Rebecca Bloomwood, la protagonista shopaholic dell’esilarante serie di libri “I Love shopping “ di Sophie Kinsella.
La sua passione per gli acquisti è infatti irrefrenabile, al punto da diventare una sorta di malattia che la spinge a comprare abiti, accessori, cosmetici, ma anche dolci, biancheria e articoli per la casa senza alcun controllo o utilizzo.
Per lei comprare è “come svegliarsi al mattino e rendersi conto che è sabato. È come i momenti migliori del sesso”.
Esce di casa per comprare un litro di latte e torna con un golfino, due tazze di porcellana vintage e un tappetino per il bagno con un gatto disegnato.
Le vetrine la incantano, la scritta SALDI la manda in fibrillazione. Salvo poi aprire con terrore l’estratto conto della carta di credito e illudersi che quell’inutile pezzo di carta non possa avere niente a che fare con lei e che ignorarlo lasciandolo cadere distrattamente per terra sotto il suo ricco armadio possa non avere conseguenze…
Ma sappiamo tutt* che la realtà è ben diversa: per quanto possiamo ignorare gli estratti conto della carta, loro continuano ad esistere, hanno vita propria e, volenti o nolenti, influenzano pura la nostra.
In che modo? Questo sta a noi sceglierlo!
Potete alzare gli occhi al cielo come si fa con i vecchi, quando raccontano per l’ennesima volta una storia che abbiamo già sentito in tutte le varianti possibili; potete obiettarmi che tanto ricevete i messaggi per ogni operazione effettuata e fa lo stesso; potete anche ignorare quel brivido e quella sensazione che state provando leggendo questo estratto del libro in cui, anche solo in parte, segretamente vi riconoscete.
Quello che io vi consiglio, invece, è di fermarvi un momento, non giudicare e non giudicarvi, ma focalizzatevi su di voi, sull’uso che fate della carta di credito e sulla vostra relazione con gli estratti conto.
Il panorama italiano offre carte di credito di diverse tipologie, e non mi riferisco solo al circuito VISA o Mastercard, piuttosto al tipo di plafond in uso: tradizionali, ricaricabili o revolving, con addebito su conto dopo 45 giorni dalla chiusura dell’estratto conto o addebito a data fissa sul conto corrente.
Insomma, ammetto che ci si potrebbe sbizzarrire ad analizzarle tutte (e non è detto che in futuro non lo faccia!), tuttavia oggi la riflessione che vi invito a fare vale per tutte le possibili tipologie di carta di credito.
Siete consapevoli dell’uso che fate della vostra carta?
Che usiate la carta solo per determinate spese (vacanze, vestiti, cene etc), per i soli acquisti on line o per ogni pagamento quotidiano, è fondamentale esserne coscienti: sapere non soltanto quanto avete speso per una singola transazione ma anche tenere traccia di quanto state spendendo nel corso del mese e qual è il vostro plafond totale e, di conseguenza residuo. Detto in poche parole: quanto potete spendere in un mese e quanto vi resta ancora disponibile sulla carta!
È utile ricevere la notifica per ogni transazione, il passaggio ulteriore potrebbe essere scriverle per tenerne traccia e conteggiare quanto si è speso complessivamente, per non ritrovarsi come Rebecca a fissare l’estratto conto cercando di capire come potuto spendere una cifra del genere e temere (sperare) che qualcuno abbia clonato la vostra carta e fatto acquisti per conto vostro.
“Ora capisco perché il mio estratto conto è così lungo! Qualcuno ha folleggiato in giro per Londra con la mia carta, convinto di farla franca.” (Rebecca Bloomwood)
Un suggerimento efficace è quello di fissare in agenda un appuntamento con se stessi per scrivere le spese sostenute e verificare quanto si è speso fino a quel momento così da conoscere quanto sarà l’importo dell’estratto conto da saldare il mese successivo, riconoscere le transazioni fatte (non sempre è così scontato!) e non avere sorprese.
In questo modo potrete vivere serenamente e a vostro vantaggio la relazione con la carta di credito e con lo shopping.
Provate ad immaginare come sarebbe rassicurante avere il controllo di quel pezzettino di plastica, sapere quanti e quali desideri può soddisfare senza andare in panico nel momento in cui arriva la notifica dell’estratto conto o, peggio ancora, quando scalano l’importo dal conto corrente.
Sarebbe davvero magnifico poter dire addio a questo tipo di angoscia.
Come?
Il come potete sceglierlo assecondando la vostra inclinazione naturale: usare un foglio di calcolo, segnare le spese su carta, controllare nell’app della propria banca per essere aggiornate sui movimenti e sull’importo del plafond residuo. Insomma, qualsiasi modo vi aiuti ad evitare il panico da estratto conto!
Ogni quanto e quando?
Per mia esperienza personale io consiglio almeno una volta alla settimana (due se usate più carte e/o se usate la carta di credito come unico sistema di pagamento). Scegliete un giorno alla settimana in cui sapete di poter dedicare del tempo a questa attività e siate puntuali nel rispettare l’appuntamento. All’inizio è necessario un periodo di comprensibile rodaggio in cui sperimentate se avete scelto il modo e il momento più opportuni. Per me ad esempio funzionano bene il lunedì e il venerdì, perché mi consente di vivere serenamente le eventuali uscite del weekend e a programmare le spese della settimana.
Non siamo tutti uguali quindi provate e riprovate fino a trovare il vostro momento ideale.
Se vi fa piacere, condividete con me le vostre esperienze, le vostre opinioni, le vostre emozioni!
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